Nel Medioevo, grazie alle comunità monastiche, non solo la cultura classica ma anche le conoscenze agricole e botaniche vengono salvaguardate e tramandate. Con gli ordini monastici la coltura delle piante, dei giardini e degli orti vive una nuova stagione di rinnovata vitalità, dopo il periodo post imperiale, con un interesse rivolto soprattutto alle erbe medicinali e aromatiche, conosciute come "semplici". L'orto e il giardino sono associati al paradiso inteso come hortus conclusus. Accanto a questo paradiso nascosto nasce l' "orto dei semplici" dove i "semplici" sono quelle erbe da cui trarre i principi curativi offerti dalla natura. Nell'hortus simplicium le piante officinali vengono coltivate e studiate per ricavarne medicamenti.
Anche nell'angolo tranquillo del nostro giardino è possibile ricreare un hortus simplicium per godere di quegli aromi semplici di un tempo lontano, retaggio di una cultura dimenticata? Quale modello di orto è per la nostra comunità civile attuale, sostenibile?
Nella splendida cornice dell'abbazia di San Giovanni, con annessa la prima pharmacia, compiremo un viaggio simbolico e culturale, con questo CaffExpò, sul significato profondo e attuale che assume il modello di orto medievale, come spazio urbano di rappresentazione miniaturizzata di"giardino dei giardini", luogo concreto capace di esprimere l'esperienza umana nel campo del naturale, e curativo, attraverso un percorso di perfezionamento spirituale. Lo faremo insieme ad esperti di nutrizione, di storia dell’alimentazione, e di fitoterapia.
Evento realizzato in collaborazione con Centro Etica Ambientale Parma Emilia Romagna. | Clicca sull'immagine per scaricare la locandina |